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Danno parentale: definizione e risvolti legali

Danno parentale: definizione e risvolti legali

Il danno parentale è una forma di danno non patrimoniale che si verifica quando un familiare subisce una perdita affettiva grave a causa della morte o della lesione di un congiunto. Questo tipo di danno viene riconosciuto e risarcito in base a specifici criteri giuridici e giurisprudenziali. In questo articolo analizzeremo il concetto di danno parentale, le condizioni per il risarcimento e le modalità di quantificazione.

Cos’è il danno parentale?

Il danno parentale si riferisce al dolore e alla sofferenza psicologica che un familiare prova a seguito della perdita o della grave compromissione della salute di un congiunto, in seguito a un evento illecito (ad esempio, un incidente stradale o un errore medico).

A differenza del danno biologico, che riguarda la lesione fisica della vittima diretta, il danno parentale colpisce i familiari della persona lesa o deceduta, causando un grave squilibrio nella loro vita emotiva e relazionale.

Chi ha diritto al risarcimento del danno parentale?

La giurisprudenza italiana riconosce il risarcimento del danno parentale ai parenti più prossimi della vittima. I soggetti legittimati possono includere:

  • coniuge o convivente stabile;
  • figli (anche se non conviventi);
  • genitori;
  • fratelli e sorelle;
  • nonni (in alcuni casi, se dimostrato un forte legame affettivo).

La prova del rapporto affettivo è fondamentale per ottenere il risarcimento, specialmente nei casi in cui non esista un vincolo di parentela stretta.

Come viene quantificato il danno parentale?

Il risarcimento del danno parentale non segue criteri fissi, ma si basa su valutazioni equitative dei giudici. Tuttavia, esistono tabelle risarcitorie elaborate dai tribunali per garantire una quantificazione il più possibile uniforme.

Criteri di valutazione

  • Gravità della perdita: La sofferenza è maggiore se la vittima deceduta era un punto di riferimento centrale per il familiare superstite.
  • Rapporto affettivo e convivenza: Una convivenza stabile può incidere sull’importo del risarcimento.
  • Età della vittima e del familiare richiedente: Il danno può essere considerato più grave in caso di perdita prematura.

Le tabelle di Milano

Le tabelle del Tribunale di Milano sono tra le più utilizzate per quantificare il danno parentale in Italia. Esse prevedono un range di risarcimento che può variare in base alla gravità del caso e al grado di parentela.

Esempio di tabella risarcitoria emessa dal Tribunale di Milano nel 2024 (fonte)

Come ottenere il risarcimento?

Per ottenere il risarcimento del danno parentale, è necessario:

  1. Dimostrare il legame affettivo con la vittima, attraverso documentazione e testimonianze.
  2. Fornire prove del dolore e del turbamento subito, come perizie psicologiche o dichiarazioni di conoscenti.
  3. Presentare una richiesta di risarcimento all’assicurazione o al responsabile del danno.
  4. In caso di mancato accordo, procedere legalmente con una causa civile.

Conclusioni

Il danno parentale è una delle forme più delicate di danno non patrimoniale, in quanto riguarda la perdita di un affetto importante. Ottenere il giusto risarcimento è fondamentale per tutelare i diritti dei familiari colpiti da eventi traumatici.


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